San Savino

Chiesa di San Savino Vescovo

Le fonti riportano che una chiesa di S. Savino esisteva certamente prima dell’anno 833. Nel 1230 dipendeva dalla Pieve di Campegine.
La chiesa di San Savino sorge isolata nel territorio del comune di Castelnovo di Sotto. Le sue origini sembrano risalire a prima del IX secolo, ma la configurazione attuale si deve ad un intervento di ristrutturazione ed ampliamento attuato nel 1885 su progetto dell’ing. Ferdinando Albertini di Reggio Emilia. Le spese furono sostenute dal Comune. Al termine dei lavori la chiesa potè essere solennemente consacrata dal vescovo Guido Rocca. La facciata, orientata ad ovest, è scandita da due coppie di lesene doriche sorreggenti una trabeazione spezzata al centro per consentire l’inserimento di una nicchia contenente la statua del santo titolare. Il prospetto è concluso da un attico con riquadrature e superiore frontone triangolare. Sul lato sud della chiesa è posto il campanile cuspidato con cella a monofore. Sotto il profilo planimetrico la chiesa è costituita da un’unica navata con tre cappelle per lato comunicanti tra loro e un presbiterio rialzato con balaustra terminante nel coro absidato, al centro del quale è situato un dipinto dedicato a San Savino. Ai lati dell’ingresso, sono stati realizzati due vani chiusi. In quello di sinistra è collocato il Fonte Battesimale. La cappellina è stata completamente rinnovata nel 1958 con marmi e mosaici; sulla parete vi è un bassorilievo in terracotta raffigurante il Battesimo di Gesù, eseguito nello stesso periodo dall’artista Tonino Grassi. Del medesimo autore è l’opera scultorea collocata sotto la mensa dell’altare maggiore che rappresenta lo Sposalizio della Vergine. Le linee sobrie dell’interno sono state definite durante l’intervento di ristrutturazione di fine Ottocento. I pilastri privi di lesene, hanno modanature ridotte all’essenziale. Il cornicione percorre tutta la chiesa, ad eccezione della controfacciata. Gli apparati decorativi si concentrano soprattutto nella volta del presbiterio e nel catino absidale dove è raffigurato il Cristo Risorto. La cappella di S. Abbondio (lato nord) conserva un dipinto murale proveniente da un oratorio che si trovava nelle vicinanze. L’opera è stata qui traslata l’8 ottobre 1885.