Un sogno dalla notte di Natale

Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.
Durante la messa della vigilia di Natale abbiamo letto queste parole, ho condiviso con voi di una famiglia papà mamma e tre figli che ho accolto a casa mia perché  sembra proprio che a Castelnovo per loro non ci sia posto. Eppure tanti di noi hanno spazi liberi in casa, se non case vuote… eppure non c’è spazio.
Il nostro paese di Castelnovo ha case sfitte e altre chiuse e abbandonate, ci sono case da sistemare tra queste anche quelle destinate all’edilizia sociale… eppure non c’è spazio
Il monitoraggio che come Caritas facciamo presso il centro d’ascolto, i progetti avviati insieme ai servizi sociali, le numerose accoglienze che portiamo avanti, mi portano a dire che ci sia una questione abitativa nel nostro paese che chiede di essere affrontata in modo deciso.
Al momento la nostra UP accoglie e accompagna mettendo a disposizione i propri immobili per tre nuclei famigliari, quattro persone singole e tre realtà associative che a loro volta svolgono accoglienza; questo per dire che noi ci siamo, ma la questione abitativa non può essere affrontata solo a livello di comunità cristiana, la nostra comunità civile partendo da chi l’amministra, ai servizi del territorio, alle diverse associazioni fino ai privati c’è dentro, tutti insieme, come del resto ha sottolineato la Corte Costituzionale “è doveroso da parte della collettività intera impedire che delle persone possano rimanere prive di abitazione”.
Credo che un frutto concreto, perché il Natale sia vero, potrebbe essere il nascere di un tavolo di lavoro che affronti la questione abitativa e che metta insieme le diverse realtà del territorio, affido alla responsabilità cristiana e politica di ciascuno di voi questo sogno di Natale perché non rimanga tale. E attraverso di voi un appello rivolgo alle Istituzioni, ciascuna secondo la propria responsabilità, perché si faccia tutto il possibile per riqualificare l’edilizia sociale dando così una risposta alle tantissime persone e famiglie che, anche da anni, attendono una casa.
Mi rendo conto che i vincoli posti dalla Legge per l’assegnazione degli alloggi popolari comportano spesso oneri economici molto forti per i Comuni a loro volta alle prese con ristrettezze di bilancio, ma tale impegno può essere ritenuto prioritario dalla parte del cittadino e in particolare delle fasce più deboli della popolazione.

Buon Natale.